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Terra di Resilienza. L'agricoltura Sociale nel Sud.

Antonio, Marianna, Claudia e Dario.

Siamo quattro giovani originari del Cilento. Ci chiamiamo Antonio, Marianna, Claudia e Dario. Siamo i soci fondatori della Cooperativa Sociale “Terra di Resilienza”, nata nel giugno 2012 a Morigerati (Salerno) ed oggi formata da 19 soci, 7 dei quali sono soci cosiddetti svantaggiati.

Siamo quattro persone molto diverse caratterialmente, con differenti percorsi formativi e professionali. La nostra diversità, però, l’abbiamo trasformata in ricchezza, trovando una sintonia che ci ha permesso di lavorare insieme ed andare sempre avanti.

Profondamente legati alle nostre radici, tutti e quattro ci siamo messi alle spalle le nostre esperienze fuori regione ed abbiamo fatto ritorno al “Sud dei Paesi”. E proprio qui nel Cilento, nel cuore profondo dell’Appenino, ai piedi del monte Cervati (il più alto della Campania), abbiamo avviato il progetto “Terra di Resilienza”.

Perché questo nome? Eravamo alla ricerca di un’identità che ci riconducesse all’idea di terra. E la Resilienza ci è sembrata la parola più idonea. Stare qua in Cilento, al Sud, non significa vivere in una prigione o nel rimpianto di non essere andati via. Significa invece vivere in un contesto ambientale, culturale, sociale e storico che ha grande valore. Quello che da tutti viene percepito come uno svantaggio, per noi è un vantaggio. È il luogo dal quale ripartire. E l’agricoltura ci è sembrata lo scenario ideale per intraprendere questo percorso.

Così abbiamo creato la Cooperativa, nella quale facciamo principalmente agricoltura sociale, finalizzata all’inserimento lavorativo ed all’inclusione sociale di persone “svantaggiate”. Mentre ottenevamo le prime terre in concessione o in affitto per la nostra attività, ci siamo avvicinati al mondo delle dipendenze, in particolare alcolismo e tossicodipendenze. Un’autentica emergenza sociale sul nostro territorio.

Abbiamo bussato alle porte delle istituzioni per far emergere tale disagio ed abbiamo avanzato la nostra proposta: collaborare con persone desiderose di lavorare la terra e di entrare in tale progetto da soci. Del resto, chi comincia un percorso di questo tipo ha già chiara la volontà di abbandonare la dipendenza patologica. Per questo non abbiamo proposto un discorso di tipo terapeutico, bensì l’idea di sostituire un’esperienza totalizzante come la dipendenza con un’altra di riscatto attraverso la terra.

Abbiamo, quindi, avviato progetti di “inserimento” su varie produzioni (grano, ovicoltura ed ortive). Non è stato facile per noi, che non avevamo una formazione specifica. Ogni esperienza l’abbiamo fatta sulla nostra pelle e su quella di chi ci ha seguito. E’ stato un continuo correggere gli errori. Il percorso l’abbiamo creato strada facendo. Ci è costato tanto, ma almeno quelle poche certezze che abbiamo sono state costruite consapevolmente. Ed una di tali certezze è quella di fuggire dall’idea di marchio. A garantire ciò che produciamo sono le nostre storie personali, le nostre facce, il nostro vissuto.

Oggi possediamo una superficie di 11 ettari di grano, coltivati senza l’ausilio di concimi chimici, ma con ammendanti e concimi che autoproduciamo. Ed ancora, coltiviamo 4 varietà di grano ed una varietà di farro che provengono da semi antichi, che a noi piace chiamare piuttosto semi del futuro.

Un futuro che ci auguriamo roseo per la nostra Cooperativa, la cui forza è la nostra relazione. Così come lo è la motivazione, perché da soli ognuno di noi oggi, probabilmente, sarebbe da altre parti. L’intesa è stata fondamentale per superare tante difficoltà, rimanere insieme e farci prendere in mano il nostro destino.

Destino che, secondo noi, in Italia parla un’unica lingua: quella dell’Appennino. La lingua della spina dorsale, dell’osso, delle montagne.

La cooperativa
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Terra di Resilienza

Piazza Umberto I, n. 12
84030 Sicilì di Morigerati (SA)

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